Powered By Blogger

mercoledì 22 agosto 2012

Fuoco!

Un rogo a Padula (foto: gentile
concessione di Giuseppe Verga)
Il Sole, nel suo moto apparente lungo l’eclittica tracciata sulla sfera celeste, sorge ancora ad Est in questa estate di roghi

Il carro di Apollo si manifesta agli abitanti della valle del Diano facendo la propria entrata trionfale dai monti della Maddalena, a confine tra la Campania e la Basilicata, proprio alle spalle della Certosa di Padula. Lo stesso carro che vide a terra esanimi trecento coraggiosi eroi con Carlo Pisacane nei pressi di Sanza, nel lontano luglio del 1857, in questo ennesimo giorno di canicola è stato oscurato, per vari giorni, dal fumo denso del rogo che si è sviluppato sui monti, a ridosso di un nucleo abitativo della ridente (o forse non più?) Sala Consilina. 



Rogo notturno

Le ragioni dei roghi e di altre nefandezze non sono state mai  scoperte, a memoria d’uomo. Tuttavia, nemmeno gli allagamenti dovuti all'incuria prolungata dei corsi d'acqua nei luoghi umidi della Macedonia o lo sventramento efferato del sacro Olimpo avrebbe un responsabile in queste terre desolate. Forse questi fatti sono l’ennesima prova dell’indigenza degli abitanti di questa desolata vallata, o forse la malcelata rabbia che essi nutrono verso la matrigna natura, o forse ancora semplice ignoranza, o forse - infine - il caso? 



E se fosse il fio che bisogna ora pagare per esserci vilmente ritratti di fronte all'avanzare del Capitano ”con gli occhi azzurri e coi capelli d’oro”? Allora non abbiamo avuto il coraggio di dare una svolta alla Storia, schierandoci dalla parte della "rivoluzione", cosa che stiamo pagando con una profonda marginalizzazione delle nostre terre. Così continuiamo vilmente a sopportare che, anno dopo anno, un pezzo della nostra splendida vallata, che non ha saputo reagire alla codardia della borghesia del tempo, si trovi oggi a dar conto agli Italiani (esclusi forse i nuovi barbari e gli antichi nemici del Capitano) di quella strofa ricorrente della poesia del Mercantini: Eran Trecento, eran giovani e forti e sono morti.


Il canale parallelo al fiume Tanagro in località S. Agata
E in questa estate di roghi, un incendio divampa in campagna poco prima del ponte S. Agata (domenica 19 agosto 2012), nell'omonima località di Sala Consilina, bruciando immondizia sparsa al suolo, sterpaglie alte quanto un casolare di campagna che diventa, esso stesso, cenere. I pali del telefono sono bruciati alla base e pericolanti. Per effetto di un'ordinanza che viene dal Comune, si chiude lo stesso tratto di strada altre volte interdetto al traffico per i continui allagamenti dovuti alle sponde del Tanagro rotte durante l’alluvione del novembre 2010 e riparate solo nell’aprile del 2011. Non più acqua, ma fuoco. Come per onorare la memoria del lavoro di Anassimandro, i quattro elementi (acqua, aria, terra, fuoco) sono temuti e venerati a Sant’Agata. 


Lettera pubblicata su
"La Repubblica Napoli"
il 24 agosto 2012.
Mentre tutto intorno i monti del Vallo di Diano vengono presi d’assalto dalle fiamme e la stampa locale si interessa ai roghi più gravi, l’usuale distrazione nei confronti di questi abitanti diventa ancora più allarmante. La dura vita dei campi e la dignità che contraddistingue queste persone ha fatto richiedere – durante il periodo di allagamenti del 2011 – un intervento a sostegno di un gruppo di volontari che gli stessi coltivatori diretti erano pronti a organizzare per riparare temporaneamente gli argini del Tanagro. Poco dopo la fine dei lavori, commissionati dalla Regione Campania, la loro voce si è fatta sentire di nuovo, per mezzo di un Comitato appositamente costituito per superare il precedente grave stato di rischio a cui decine di famiglie erano continuamente sottoposte a ogni giornata di pioggia (in genere nei mesi invernali piove, infatti!). Avevano allertato, per mezzo stampa, il comune di Sala Consilina e il Consorzio di Bonifica perché venisse tenuto pulito tutto quel bellissimo intreccio di canali per due motivi. Il primo era per poter irrorare, d’estate, i loro preziosi e umili terreni. Il secondo, per prevenire gli incendi estivi. E puntuale, l’elemento fuoco di Anassimandro, forse mosso dall’Odio (una delle due forze che compongono la realtà immanente e che si oppone all’Amore), ha preso a distruggere campi e fienili, bruciando, ai margini delle strade che ospitano sterpaglie altissime, cumuli di immondizia. Ci dispiace che nessuno fosse presente quella domenica del 19 agosto sul posto, ad eccezione di un giovane e volonteroso reporter di OndanewsQuesto giornalista non ha dimenticato i nostri eroi moderni, onorandone, con la propria presenza, il prezioso, umile e dignitoso lavoro nei campi.

sabato 18 agosto 2012

Il triste mosaico dello sversamento illecito dei rifiuti ricostruito dal giudice Cantone


Un articolo in prima pagina su Il Mattino del 18 agosto 2012 a firma di Rosanna Capacchione [1], un secondo di Raffaele Cantone [2]. In entrambi si spiegano le cause del disastro ambientale in Campania partendo dalla gestione dei rifiuti della metà degli '80. Se ne suggerisce un'attenta lettura. 

Riprendiamo alcune considerazioni contenute nello scritto del giudice Cantone, per capire il perché ci si oppone, in modo viscerale, alle aperture di nuove discariche in Campania. E leggiamo.

Molti di quei soggetti spregiudicati che avevano partecipato, grazie ai rapporti con la camorra, al sacco del territorio si sono comodamente riciclati come operatore del settore ambientale, ovviamente non dismettendo i loro legami con i clan che avevano consentito loro di arricchirsi ed espellendo operatori storici non legati ai clan. Ed oggi li ritroviamo, in più di un’occasione, nel ruolo di risolutori delle nuove emergenze.

In questo scritto c’è un primo richiamo alle dinamiche camorristiche di appropriazione e di gestione di un settore imprenditoriale di vitale importanza per il benessere collettivo. Ma continuiamo a leggere.

E ciò che è accaduto ha generato una sfiducia clamorosa nei cittadini che memori che spesso, in passato, gli sversamenti di rifiuti tossici erano avvenuti non in cave abusive ma in discariche “regolarmente” autorizzate, sono oggi pronti ad opporsi ogni qual volta si pensa di aprire un sito, una discarica o un centro di stoccaggio.

E chiediamoci anche perché proprio la Campania.

E qui entra in gioco il “fattore C”, cioè la camorra – o meglio i tanti clan che la compongono – che, anche per essere così divisa, è stata sempre molto duttile nell’aprirsi a nuovi affari, senza avere un minimo di remora nella tutela del “proprio territorio”.


Nessuna pietà per le terre e le acque, anche perché i boss avevano trovato la soluzione: in caso di inquinamento delle falde acquifere si poteva bere acqua minerale. I dubbi di un membro delle cosche in una riunione, infatti, avevano fatto esclamare al capo: “E che ce ne fotte, tanto noi beviamo l’acqua minerale”. Così viene riportato dallo stesso giudice Cantone che aggiunge che una risata generale aveva suggellato il piano scellerato di “intombamento” dei rifiuti del Nord nelle terre del Sud. Nel mosaico mancano, come di solito accade, coloro i quali hanno ideato tutta l’operazione, facendo da tramite tra gli industriali del Nord e gli “operatori ecologici” del Sud. Quei venerandi personaggi forse sono ancora oggi riveriti e considerati, per via dei loro ingenti mezzi e della rete di interessi che gestiscono, uomini di spessore. A noi resta la convinzione di essere uomini poveri, o “poveri uomini” (come qualcuno asseriva per il solo fatto che impiegavamo del prezioso tempo della nostra vita a difendere l’ambiente, o quello che di esso resta).  E, tristemente consapevoli dei misfatti perpetrati a danno della salute dei cittadini, continuiamo a segnalare le brutture che vediamo sotto i nostri occhi. E come non sentire l’orrenda puzza che tutti quelli che si recano dal Vallo di Diano alle coste del Cilento per mezzo della Bussentina avvertono nei pressi del fiume Calore in prossimità di Buonabitacolo? O come non vedere il continuo ripetersi (oggi l’ultimo episodio) del fenomeno dell’acqua con schiuma nel fiume Cavarelli? O come non ascoltare le drammatiche testimonianze di chi sta affrontando la dura prova imposta dalla malattia del secolo? E questi sono solo esempi. E i “poveri uomini” e gli sconsiderati siamo noi. Solo noi, mentre altri possono scrivere articoli (a prezzi modici si spera) per i loro amici e per gli amici degli amici, sempre pronti al “confronto” davanti ad una sapida pietanza e ad un calice di buon vino di “terre sicure”.

-----------------------------------------------------
Da Wikipedia

[1] Dal 1985, lavora per Il Mattino di Napoli a Caserta.
È autrice del libro L'oro della camorra. Questo parla di come i boss casalesi sono diventati ricchi e potenti manager e come influenzano e controllano l'economia di tutta la penisola: da Casal di Principeal centro di Milano (Rizzoli2008). Una copia di questo libro è stata ritrovata dai carabinieri nel covo del latitante Giuseppe Setola, durante il blitz del 12 gennaio 2009
A causa del suo lavoro di cronista di giudiziaria e per la sua attività contro la camorra, è stata negli anni più volte minacciata di morte e per questo, allo stato attuale, è costretta a vivere sotto scorta.
Per la sua attività professionale le sono stati assegnati importanti riconoscimenti:
- Premio Coraggio 2009 - Brescia 2009
- Premio “Gerbera gialla” il fiore simbolo dell’impegno contro tutte le mafie - Reggio Calabria 2009
- Premio giornalistico "città di Salerno" - 2009
- Premio “Elsa Morante” per l’impegno civile - New York 2008
- Premio Nazionale “Paolo Borsellino” - 2008
- Premio “Napoli” - 2008
- Premio “Testimone di pace” sezione informazione - Roma 2008
- Premio Colombe d'Oro per la Pace, assegnato dall'Archivio disarmo - 2008
- Premio “Libertà” promosso da “Articolo 21” - 2008
- Premio “Enzo Biagi” categoria giornalisti - 2008
Iscritta nelle liste del PD nella circoscrizione meridionale nelle elezioni europee del 2009, ha ricevuto circa 73.000 preferenze non riuscendo, però, ad arrivare al parlamento europeo. Rosaria, in seguito, ha puntato il dito contro il proprio partito accusandolo di non averla sostenuta(articolo su Micromega).

[2] È stato sostituto procuratore presso il tribunale di Napoli fino al 1999, anno in cui è entrato nella Direzione distrettuale antimafia napoletana di cui ha fatto parte fino al 2007. Si è occupato delle indagini sul clan camorristicodei Casalesi, riferite anche nel noto best seller di Roberto Saviano Gomorra, riuscendo ad ottenere la condanna all'ergastolo dei più importanti capi di quel gruppo fra cui Francesco Schiavone, detto SandokanFrancesco Bidognetti, detto Cicciotto 'e Mezzanott, Walter Schiavone, dettoWalterino, Augusto La Torre, Mario Esposito e numerosi altri. Si è occupato anche delle indagini sulle infiltrazioni dei clan casertani all'estero; in particolare in Scozia, dove è stata individuata una vera e propria filiale del clan La Torre di Mondragone dedita al reinvestimento in attività imprenditoriali e commerciali di proventi illeciti, in GermaniaRomania ed Ungheria dove esponenti del clan Schiavone durante la latitanza si erano stabiliti ed avevano acquistato beni immobili ed imprese. Ha curato il filone di indagini che hanno riguardato gli investimenti del gruppo Zagaria inParma e Milano facendo condannare per associazione camorristica un importante immobiliarista di Parma. Vive tutelato dal 1999 e sottoposto a scorta dal 2003 in quanto gli investigatori scoprirono un progetto di un attentato ai suoi danni organizzato dal clan dei Casalesi. Oggi lavora presso l'Ufficio del Massimario della Suprema Corte di Cassazione.

martedì 7 agosto 2012

URBI ET ORBI

Ecco cosa accadeva nel dicembre scorso. Un utente si vede arrivare una fattura a quattro cifre, riportata sotto, e ricorre alla nostra associazione per scoprire cosa fosse successo.


Scattano allora le nostre indagini sia sulle tariffe, sia sull'iter amministrativo che autorizzava gli aumenti. Abbiamo scoperto quanto riportato nel comunicato di sotto.

------------------------------------------------

Comunicato 07-08-2012

PIANO TARIFFARIO APPROVATO DALL’ATO NEL NOVEMBRE 2011. AUMENTO DELLE TARIFFE APPLICATO PREVENTIVAMENTE DALLA DITTA CONSAC S. p. A. : SI ATTENDONO RIMBORSI A TUTTI GLI UTENTI

Le avventure di Pinocchio sono, dal momento in cui la penna di Carlo Collodi impresse quei caratteri liquidi su di un foglio bianco, un’utile lettura per i più piccini. Da allora, forse per abituare le nuove generazioni alla crudezza del vivere quotidiano, questo libro è compagno di vita di tanti ragazzi. Si racconta, in questo capolavoro, che il mondo è fatto anche di squallide figure come quella dei Mangiafuoco (ne vedete in giro?), di pericoli legati all’ignoranza che conduce le giovani vite alla perdizione del Paese dei Balocchi, di false promesse come quelle del Gatto e della Volpe, dell’assurdo mondo alla rovescia del Paese di Acchiappacitrulli, dove la giustizia viene amministrata punendo i truffati e assolvendo i delinquenti, e – per fortuna – anche della salvifica e costante azione di una Fata Turchina che veglia premurosa sulla famiglia del povero Mastro Geppetto

Lasciando la letteratura per ragazzi e venendo ai giorni nostri, diciamo che, non essendo stato dato nessun riscontro al nostro appello al rimborso di tutte le somme di danaro versate in eccesso dagli utenti alla ditta CONSAC S.p.A. con sede legale in Vallo della Lucania, invitiamo tutti i cittadini che hanno sottoscritto un contratto di fornitura idrica con la stessa ditta prima del 3 novembre 2011 a inoltrare una richiesta esplicita per ottenere i rimborsi dovuti. Un fac-simile della lettera da inviare alla ditta CONSAC S.p.A. è reperibile sul blog www.robertodeluca.blogspot.com.

Spieghiamo con parole semplici, comprensibili persino alle tre scimmiette, volutamente afone, non udenti e non vedenti, e ai goffi scimmioni di complemento, quello che è successo (naturalmente a danno di tutti gli utenti in questo grave momento di crisi economica!). La ditta CONSAC S.p.A. ha approntato un nuovo piano tariffario, che è stato approvato dall’ATO nel periodo ottobre-novembre 2011. Per effetto di tale nuovo piano tariffario, le bollette dell’acqua sono schizzate in alto, raggiungendo in molti casi quote a quattro cifre. Eclatante il caso di un utente di Vallo della Lucania che, nel dicembre scorso, si è visto recapitare a casa, come un gentile pensiero per le feste natalizie, una bolletta di 3875,22 EUR. Ma come mai, se l’aumento per ogni metro cubo era solo di un misero centesimo? Il meccanismo è stato già spiegato nel blog citato sopra e prevede sia l’aumento di un misero centesimo a metro cubo per ogni fascia tariffaria, sia una forte compressione del quantitativo di acqua che si paga nelle fasce tariffarie agevolate. Nelle delibere dell’ATO era scritto chiaro e tondo (non tonto!) che l’autorizzazione del nuovo piano tariffario non era retroattiva. Né tantomeno poteva esserla, visto che lo Statuto del Contribuente (legge 27-07-2000 n. 212), stabilisce, all’art. 3, comma 1, che "le disposizioni tributarie non hanno effetti retroattivi". La ditta CONSAC S.p.A. di Vallo della Lucania, tuttavia, ha pensato bene di attivare questo nuovo piano tariffario già dal 1 luglio 2010, ossia, con circa un anno e mezzo di anticipo. La sperimentazione deve essere andata bene, visto che l’ATO, che sta per ambito territoriale ottimale, non sembra abbia fatto una piega (aprendo però qualche piaga nelle tasche degli utenti!).


Sfortunatamente per la ditta CONSAC S.p.A., per gli sponsor politici della stessa, per le scimmiette e gli scimmioni menzionati prima, bisogna adesso rimborsare – e anche presto - tutti gli utenti ai quali, ingiustamente, è stato chiesto (e ottenuto!) di più di quanto dovuto. Infine, in questo buio periodo di crisi economica, invitiamo tutte le istituzioni alle quali è demandato il controllo degli atti amministrativi di una S.p.A. a verificare quanto da noi raccontato e, se è il caso, a proporre la nostra immediata reclusione, così come avvenne per il povero Pinocchio.  


-----------------------------------------------




Pubblichiamo allora la seguente lettera per chiedere i rimborsi sugli aumenti "preventivi".

-----------------------------------------------


Mitt.: ____________________________________
Via _________________________________
_______  _________________________ (SA)


Spett.le CONSAC S.p.A.
Via O. Valiante, 30
84078 Vallo della Lucania (SA)



OGGETTO: Richiesta rimborso

Spett.le ditta CONSAC,

nelle ultime bollette/fatture si rilevano due gravi anomalie. La prima è che viene effettuato, per il primo quadrimestre dell’anno 2012, un aumento triffario “a tempo determinato”, autorizzato (J) dall’ATO,  di 0.30 EUR sulla tariffa base che avevano validità solo per un periodo limitato del 2011, ossia, dal 24 ottobre al 31 dicembre 2011. La seconda è che pur avendo l’ATO approvato (J), in data 10 ottobre e 3 novembre 2011, il piano tariffario che prevede un aumento di un solo centesimo a metro cubo, ma che comprime notevolmente la quantità di acqua erogata a prezzi agevolati, con un conseguente consistente aumento del servizio idrico, la Spett.le S. p. A. ha ritenuto opportuno, per arcani motivi a noi non noti, mettere in atto lo stesso piano tariffario già dal 01 luglio 2010, ossia, con circa un anno e mezzo di anticipo. Lo Statuto del Contribuente (legge 27.7.2000 n. 212), stabilisce, all’art. 3, comma 1, che "le disposizioni tributarie non hanno effetti retroattivi". Infatti, nelle deliberazioni dell’ATO si affermava espressamente che l’applicazione di tale piano tariffario non potesse essere retroattiva.      

Si chiede pertanto di voler rimborsare l’intero ammontare di danaro illegittimamente incassato da questa Spett.le S.p.A. dal 01-07-2010 fino al 3-11-2011, per effetto di una retroattività arbitrariamente applicata, e nel primo quadrimestre 2012, per effetto di aumenti validi solo in un periodo ristretto dell’anno 2011, così come specificato sopra. Si resta in attesa di un sollecito riscontro alla presente.


_____________________, lì_______________

                                                              Distinti saluti, 

                                                             _______________________ 

sabato 4 agosto 2012

SPORT, GIOVANI E… POLITICA (quale?)


Se fossi stato più attento, avrei ripreso per tempo un pezzo apparso su L'OPINIONE
, una rubrica sportiva a cura di  Gerardo Lobosco della redazione di Onda News. Un articolo dal titolo “Calcio a 5: Lo Sporting Sala Consilina diventaMarcianise. Tifosi delusi e amareggiati diventa un grido di dolore e un utile spunto di riflessione per i concetti in esso espressi. A
 leggere tra le righe, il pezzo non riveste solo una valenza sportiva.

“Ora è ufficiale lo Sporting Sala Consilina, non c’è più. La conferma è arrivata alle ore 12 del 12 luglio quando era fissato il termine ultimo per procedere alle iscrizioni al campionato nazionale di serie B di calcio a 5. La conferma è arrivata con l’elenco delle squadre che hanno formalizzato questo procedimento. E per i tanti tifosi salesi che nella passata stagione nonostante la scelta di trasferire la squadra in quel di Pellezzano, per mancanza  di idonei impianti sportivi a Sala Consilina o nel Vallo di Diano, oltre alla delusione di non vedere più la loro squadra ai nastri di partenza del prestigioso torneo, è arrivata anche la beffa, infatti, con la complicità del tecnico Carlo Cundari, la squadra si trasferisce a Marcianise, con il nome di Sporting Marcianise Sala. 
Ma di Sala Consilina non c'è proprio nulla se non il presidente Antonio Detta, che ha inteso sposare questa causa. Una scelta che non ha trovato d’accordo  i tanti tifosi, i quali hanno da subito invaso i social network sfogando la propria rabbia e delusione per questo provvedimento giudicato davvero inopportuno.
 Che dire? Un brutto colpo per l’intero movimento del calcio a 5 e dello sport cittadino condizionato dalla mancanza di impianti idonei, e senza andare troppo in avanti per il popoloso centro valdianese non è un buon momento, l'uscita di scena della squadra di calcio a 5 arriva dopo aver perso il Tribunale, insomma  davvero un periodo nero per Sala Consilina che da centro capofila del territorio rischia di diventare la “cenerentola” da cui tutti sembra vogliano scappare.
 - Gerardo Loboscowww.ondanews.it -  

Chi firma l’articolo è un noto giornalista sportivo locale che, da anni, svolge con serietà encomiabile e con dedizione assoluta la professione. Chi firma quel pezzo è consapevole di quello che sta dicendo: un territorio che, pur avendo le potenzialità per rivendicare un ruolo nel campo agonistico, non si può permettere (?) le attrezzature sportive, nononstante la presenza di un Centro Sportivo Meridionale, gestito per lungo tempo da un Consorzio di Bacino per la raccolta di rifiuti. Sport e immondizia sotto la guida di un unico ente: una perfetta sintesi logica di come è stata trattata la prima materia nel passato.

A corollario di questo articolo, vorrei ricordare la personale inascoltata battaglia sull’asfalto sulla pista di atletica del campo sportivo di Sala Consilina. Per chi scrive, quel gesto era da considerare come indicativo della sensibilità di un’intera classe dirigente nei confronti dei temi sportivi (vedi risposta - data come candidato sindaco nel 2009 - alla lettera aperta di Daniele Pugliese pubblicata sotto). Ebbi a scrivere una lettera anche a Repubblica (vedi sopra), ma nessuno - come al solito - fiatò. Il motto è lo stesso di quello scritto sui nostri autobus: "Non disturbare il conducente". E come se fossimo trasparenti, come se i nostri caratteri fossero stati tratti da una lingua sconosciuta, un lungo silenzio ha regnato sul tema. Persino le istituzioni di controllo hanno fatto finta di non capire lo spirito di quella lettera. E così, questa "cenerentola" si avvia a diventare tristemente abbandonata anche da un barlume di speranza, vedendo arrivare al largo non già la nave di Carlo Pisacane con i suoi Trecento, per un riscatto delle classi sociali produttive e di quelle più esposte alla crisi economica, ma una fregata con a bordo i soliti noti, pronti all’arrembaggio continuo di quelle istituzioni che ormai - da anni - considerano “cosa loro”.


----------------------------------------------------------------------------------
Daniele Pugliese cittadino di Sala Consilina scrive una lettera aperta ai candidati sindaco di Sala Consilina

15-05-2009

Daniele Pugliese giovane cittadino di Sala Consilina scrive una lettera aperta ai candidati sindaco di Sala Consilina, un testo di speranza in cui afferma: “Durante questi anni ho sempre lottato affinchè i cittadini di Sala iniziassero ad impegnarsi per cercare di dare un contributo concreto per la propria città. Non ho mai voluto inviare messaggi ai nostri politici locali, non perché non ne sentissi il bisogno,ma perché ritengo che sia il cittadino a giocare il ruolo più importante e non il  politico. Con questa lettera, però, voglio lanciare un messaggio a tutti i candidati alle prossime elezioni comunali. Voglio precisare che non si tratta di nessuna polemica, ma soltanto di un pensiero espresso da un semplice cittadino e diretto a  chi governerà la mia città. Spero che questa lotta miri a  raggiungere un unico obiettivo: conquistare la possibilità di cambiare la vita del nostro paese. Mi auspico,dunque,che non si tratti di una lotta finalizzata alla realizzazione di interessi personali ossia che lo scopo dei candidati non sia quello di spianarsi la strada per i propri affari. Spero che noi giovani verremo presi concretamente in considerazione e  che non saremo sfruttati, manipolati e poi lasciati al nostro destino. Bisognerebbe non attuare  una politica fondata su un simile principio: puntare sui giovani…mirare…sparare. I giovani sono il cuore del Paese e bisogna puntare su di loro con progetti reali. Spero che , nel corso di questa campagna elettorale che – vi rammendo-dura solo pochi giorni,siate in grado di convincere noi tutti che queste nuove ed “insolite” unioni non sfocino in odio o divorzi subito dopo la salita al Comune.  Spero che i centri di unione costruiti in questi anni, come ad esempio villa comunale, centro polifunzionale, campo sportivo, possano diventare veri e propri poli culturali e di incontro che diano ai giovani salesi la possibilità di trovare lavoro e trascorrere del tempo libero in modo diverso. Tra la popolazione è assai diffusa la delusione, eppure io mi auguro che la gente vada a votare e che scelga tra i candidati chi davvero possa cambiare il nostro Paese, mosso non dalle proprie mire personali,ma da un interesse sincero  di fare e dare il meglio. Non andare a votare non ha senso, ma semplicemente ci allontana ancora di più dalla vita politica del nostro Paese.  Vorrei fare un in bocca al lupo a tutti i candidati. Che vinca il migliore ossia colui che sia in grado di continuare a lavorare INSIEME AI CITTADINI  affinchè  Sala diventi sempre più bella, accogliente per tutte le classi di età e fonte di possibilità  per noi giovani. E per finire spero di cuore che tutte questi semplici e banali richieste da me avanzate, e che credo rappresentino il pensiero di un po’  tutti i cittadini, diventino un GRAZIE”.


Risposta alla lettera di Daniele Pugliese, giovane cittadino di Sala Consilina

18-05-2009

Caro Daniele,

la tua lettera aperta a tutti i candidati, da te idealmente indirizzata solo al vincitore (ahimè!), mi ha sinceramente colpito.
Sembra di capire che tu desideri un cambiamento a Sala Consilina, affinché si possa progredire nel rispetto delle nostre tradizioni. Desideri che il nostro paese (sì, idealmente anche mio) si trasformi in modo da poter essere un luogo pienamente godibile da parte dei giovani. Desideri centri di aggregazione sociale veri: fucine di cultura e non meri ritrovi. E come darti torto.
Tra gli impianti sportivi da te menzionati vi è lo stadio di Sala Consilina, oggi adibito anche ad area mercato. Una delle poche voci contrarie (se non l'unica) all'asfalto sulla pista di atletica, originariamente in terra battuta, è stata quella di chi ti scrive adesso questa missiva. Ho compreso la necessità di liberare le strade del paese dalle ingombranti bancarelle, ma non ho condiviso la scelta del luogo scelto per l'area mercato. Ho lanciato un grido di allarme: così si snatura un luogo, lo si rende funzionale ad attività improprie, non attinenti allo sport e alla crescita culturale (perché lo sport è anche cultura). Nessuno ha reagito, se non, forse,  per deridere in cuor proprio le mie invettive, apparse sulla stampa locale. A Vallo della Lucania, che io conosco per aver trascorso un intero mese di un'intensa campagna elettorale nel 2001 come candidato per la Lista Di Pietro al parlamento nel collegio uninominale n. 22, è stata fatta una scelta molto oculata. E' stata individuata un'area mercato che, durante i giorni feriali (a Vallo il mercato settimanale si svolge di domenica), funge anche da parcheggio per le auto. L'area in questione non è molto distante dal centro, cosicché, la domenica, tutta la cittadina di Vallo della Lucania si popola di gente che arriva dai paesi limitrofi.
Sarebbe stato opportuno, allora, fare la stessa cosa anche a Sala Consilina, piuttosto che effettuare l'operazione di cui ti dicevo prima. Tuttavia, nella nostra cittadina, come in altre parti in Italia, si è andata consolidando un'idea utilitaristica della politica. Una sorta di "do ut des" prevale ancora nelle scelte di noi cittadini e, implicitamente, mi duole dirlo, anche nelle tue richieste. Infatti, sembra che tu ti rivolga solo alla maggioranza che si costituirà dopo il voto, invece di pretendere da tutti, una volta eletti, un coinvolgimento diretto per la soluzione dei problemi legati al mondo dei giovani.
Non molto tempo fa sono stato giovane anch'io e ho desiderato le stesse cose di cui tu parli nella tua lettera. Adesso, le stesse cose le desidero per tutti i giovani di Sala Consilina e per le mie figlie. Ma io ho scarse possibilità di essere eletto sindaco di questo paese, essendo la mia candidatura espressione di una lista a vocazione minoritaria. Forse solo per questo tu non dovresti rivolgerti a me, ma a chi si contenderà il primato? Non è così, e perciò io ti rispondo, accettando la sfida che tu lanci.
Se chi vuole arrivare a gestire la cosa pubblica nel nostro paese non si apre ai giovani, caro Daniele, è perché ha ancora bisogno di rivolgersi ai professionisti della politica o ai portatori di voti (la vittoria si conquista con i numeri in democrazia). Questa è la realtà dei fatti. La mia lista, invece, si rivolge direttamente all'elettorato, senza mediazioni familiari o altro. Abbiamo un chiaro programma: portare la politica al servizio dei cittadini. Incontreremo la popolazione nei vari comizi di quartiere, per farci conoscere e per raccogliere opinioni. Porteremo una ventata di novità, così come abbiamo già fatto accogliendo il contributo del MEETUP di Grillo del Vallo di Diano e Cilento.  Porteremo nuove idee, parleremo di futuro, quello per il quale noi stessi stiamo adesso lavorando come operatori culturali.
Tuttavia, questi processi sociali sono necessariamente lenti, soprattutto in realtà in cui le giovani intelligenze non vengono completamente accolte, anche per una certa propensione della classe dirigente a rivolgere lo sguardo alla poltrona e non ai problemi che ognuno di noi vive nella vita di tutti i giorni. Queste innovazioni devono però essere necessariamente spinte da voi giovani, con il nostro aiuto. Ed è per questo che ho molto apprezzato la tua missiva, anche se ho dovuto puntualizzare alcune cose. Se allora vorrai iscriverti al MEETUP di Grillo locale o, semplicemente, verrai a incontrarci nei tanti incontri previsti dalla nostra compagine, ci stringeremo la mano e cominceremo a dialogare. La mia richiesta non sarà il voto per il voto, ma solo la possibilità di essere ascoltato. Se alla fine non ti avrò convinto della bontà delle nostre idee, spero che tu possa trovare altri progetti validi nelle altre due liste. Ma su ciò, caro Daniele, permettimi di nutrire qualche dubbio. Eppure, già nel toccare con mano quanto puntiamo sul rinnovamento della politica con questa nostra iniziativa locale, resterà in te una speranza che qualcosa, finalmente, comincerà a cambiare dall'8 Giugno 2009 (compirò 51 anni quel giorno) in poi.

A presto,
Roberto De Luca